Perché la tua ansia potrebbe essere proprio quell’amica di cui hai bisogno

Menu Principale

Eventi & Lezioni



Diventa un Membro

Trova più saggezza e pratiche per elevare te stesso, la tua vita e le persone intorno a te. Dagli articoli e video settimanali alle lezioni e agli eventi in streaming live e in-Center, esiste un piano di membership per tutti.

Guarda i Piani di Membership
Membership Disponibili:
Onehouse Community
  • I benefici includono:
  • Partecipa ai webinar interattivi ogni settimana
  • Guarda i corsi completi su richiesta
  • Usufruisci di sconti su eventi, servizi di supporto e prodotti*
  • E molto di più...
  • Aderisci Oggi
  • *Nelle sedi aderenti. Possono esserci limitazioni.

Vai ancora più a fondo nella saggezza della Kabbalah con una sessione personalizzata e la lettura della Carta.
Incontro Gratuito con un Insegnante

I nostri istruttori dedicati sono qui per aiutarti a percorrere il tuo viaggio spirituale.

Richiedi il tuo
Lettura della Carta Astrologica Kabbalistica

Imparare a conoscere la nostra anima attraverso una carta astrologica aiuta a dare più significato e maggiore comprensione alle esperienze che affrontiamo, alle persone che conosciamo, al lavoro che facciamo e ai bivi sulla strada.

Prenota una lettura della Carta Astrologica
Sostegno personale - Servizi del Kabbalah Centre

Sessioni personalizzate one-to-one con un insegnante per approfondire un’area che ti interessa o avere aiuto dove hai più bisogno. Gli incontri spaziano dalle relazioni al tikkun, allo studio profondo dello Zohar, tutti personalizzati appositamente per te.

Prenota una sessione di orientamento

Perché la tua ansia potrebbe essere proprio quell’amica di cui hai bisogno

Monica Berg
Luglio 24, 2023
Mi piace 6 Commenti 1 Condividi

Emozioni. Sono il segno distintivo della nostra umanità (e, come recenti studi suggeriscono, potremmo non essere l’unica specie a provarne!). Siamo connessi l’uno con l’altro attraverso esperienze condivise di tristezza, felicità, contentezza, paura ed altre sfumature di sentimenti. Eppure, nei secoli, ciò che profondamente provoca le nostre emozioni è cambiato molto.

Supponiamo, per esempio, che tu vivessi un milione di anni fa, nel Paleolitico. Ciò che avrebbe potuto causarti l’ansia o la paura diecimila anni fa non avrebbe avuto niente a che fare col traffico, la criminalità per le strade o il costante flusso di notizie terrorizzanti alle quali siamo costantemente esposti. A quell’epoca, se fossi andato in cerca di bacche lungo il fiume col tuo bambino piccolo, magari avresti tenuto d’occhio quel cespuglio qualora un predatore ti stesse vedendo.  

E se un leopardo fosse improvvisamente saltato addosso a tuo figlio, quella famosa risposta “combatti o fuggi” (anche conosciuta come risposta allo stress acuto) si sarebbe immediatamente attivata. La tua frequenza cardiaca si sarebbe velocemente alzata. L’adrenalina ed altri ormoni si sarebbero riversati nel tuo organismo. Il fegato avrebbe rilasciato glucosio, affinando la tua attenzione e i tuoi tempi di risposta. Come risultato, avresti preso una serie di decisioni in pochi secondi riguardo alla possibilità di scappare oppure di rimanere e combattere.  Una volta passato il pericolo, poi, il tuo corpo sarebbe tornato alla normalità.

Ai nostri giorni, le minacce ci arrivano in più forme, dimensioni e livelli di immediatezza. Le complessità della vita si manifestano spesso in paure e stress di molti tipi. Ed ecco l’ansia!

Un recente studio dell’American Psychological Association dichiara che quasi l’80% delle persone riferiscono di avere un qualche livello di ansia. E da dove verrà mai? Praticamente dappertutto, sembra. Rimuginiamo sulle nostre decisioni. Ci preoccupiamo dei nostri figli. Ci facciamo prendere da qualcosa che abbiamo fatto, o non abbiamo detto - o non fatto. E, per quanto possiamo goderci il lusso della nostra libertà, ho una notizia per voi: ESISTE davvero un problema legato all’avere troppe scelte! (Pensate all’offerta delle piattaforme di streaming, alle marche dei cereali e persino alle opzioni di scelta sulle app di dating). Lo psichiatra Zbigniew Lipowski  definisce l’influsso delle opzioni un “vero circolo vizioso” dell’ansia perché, anche dopo aver fatto una scelta, rimaniamo con l’ansia: avremo fatto quella giusta? 

A questo vanno aggiunte quelle invisibili minacce sui titoli dei giornali: dai terroristi alle catastrofi ecologiche, non riusciamo a vedere i milioni di miliardi di cose positive che succedono in ogni singolo momento di ogni singolo giorno! Non dovrebbe sorprenderci il fatto di immaginare - e poi rimuginare - su scenari catastrofici. 

Quindi, invece di quella risposta istantanea, di quel “combatti o fuggi”, proviamo gli effetti meno intensi ma più sostenuti di una dissonanza interiore. Qualche volta, l’ansia si manifesta come una spinta leggera che proviamo ad ignorare, ma che continua a strattonarci e tirarci al margine dei nostri pensieri. Altre volte, arriva come un tornado e ci stordisce abbastanza da farci mettere da parte la nostra capacità di funzionare in modo efficiente. Perdiamo il sonno. O mangiamo troppo. Oppure cerchiamo di scappare fra sostanze ed altre dipendenze. 

Il nostro corpo se ne accorgerà a sua volta - manifestando disturbi digestivi, mal di testa o sintomi più gravi. (Attenzione: se tu o qualcuno che ami prova un’ansia che si manifesta in sintomi potenzialmente dannosi, ti prego: rivolgiti ad un medico!). In altre parole: ignorare la nostra ansia può, nel tempo, avere un impatto negativo su ogni aspetto della nostra vita.

Tuttavia, l’ansia, come altre emozioni, può anche essere una valida “sveglia” per la nostra anima, che ci dice che qualcosa ha bisogno della nostra attenzione, di essere cambiato o anche di essere lasciato andare.

La Kabbalah insegna che le emozioni sono fra i nostri più fidati messaggeri. Si meritano la nostra piena attenzione! Infatti, se scegliamo consapevolmente di affrontare direttamente le nostre preoccupazioni, stress ed ansie, e di compiere i cambiamenti che ci richiedono di fare, possiamo andare incontro ad un’incredibile crescita e trasformazione. 

Qual è la più grande sfida? Le emozioni non usano parole per parlarci. E decodificare i nostri sentimenti può sembrare come tradurre una lingua straniera, a meno che non ci vogliamo mettere del vero impegno. Dobbiamo andare incontro alla nostra ansia. La Dottoressa Alicia Clark, psicologa ed autrice di Hack Your Anxiety, scrive: "Divenire consapevoli della nostra ansia e darle, altrettanto consapevolmente, un nome, è il modo di attivare i nostri pensieri e prenderci il controllo di cosa vogliamo farne”. 

Ecco alcuni modi per avviare il processo:

  • Tieni un diario. Permettiti di esprimere ciò che ti infastidisce e vedi se puoi già trovare una risposta scrivendo!
  • Medita. Qualche volta la strada per trovare una risposta è semplice: basta eliminare il rumore in modo da poterla “sentire”.
  • Parla con te stesso. Parlati (anche allo specchio!). Sputa il rospo: cosa c’è alla base di quest’ansia? Sii gentile con te stesso e forse quel viso che vedi nello specchio ti dirà qualcosa di nuovo!!
  • Fai una passeggiata o dedicati ad un’attività contemplativa. Qualche volta anche scavare in giardino può aiutare a tirare fuori delle parti di noi che abbiamo tenuto nascoste sotto la superficie.

Una volta che le risposte cominciano a venire fuori, il passo successivo richiede coraggio. Il cambiamento può fare paura - e, in realtà, si possono fare anche errori o ci possono essere delle battute d’arresto lungo il percorso. Ma è così che si cresce! Non importa quali storie continui a ripeterti e a rivedere nella tua testa, questo è il momento di affrontarle di petto, di credere soprattutto in te stesso e di…

  • Impegnati ad agire!

La tua "sensazione" ti dice di cominciare a cercare un nuovo lavoro? Di mettere in calendario un incontro a cuore aperto per chiare le cose con un amico? C’è qualcosa di non finito che ti pesa? Qualunque cosa sia, vai dritto all’azione e stabilisci un percorso specifico e mirato per affrontare la fonte della tua ansia.

Sii costante (non renitente!) e deciditi a risolvere la questione! Ricorda: un cambiamento apprezzabile richiede energia che viene da dentro e si rivolge all’esterno. Mio marito, il Kabbalista Michael Berg, condivide che il modo in cui PENSIAMO alle cose determinerà “se espanderemo i confini della Luce o quelli del buio”. Possiamo lasciare l’ansia lì a marcire o possiamo andarle incontro, darle il benvenuto, e permetterle di condurci non solo più avanti, ma anche più in alto! 

Tutto ciò con una mente chiara come un glorioso giorno d’estate trascorso a raccogliere bacche vicino al fiume.


Commenti 1