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Quale piede va prima?

Monica Berg
Dicembre 25, 2023
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Immaginiamo un millepiedi che scivola grazioso per il prato, con le sue tante zampette che si muovono in perfetta armonia. All’improvviso, però, si ferma perché un pensiero inaspettato si affaccia in quella che prima era la sua mente imperturbata, spingendolo ad una brusca fermata - quale zampa deve muovere per prima? Nel tentativo di decidere, trova che nessuna delle zampe sia quella giusta per partire. Ogni tentativo sembra essere più inutile del precedente tanto che, infine, le zampe divengono un ammasso intricato di confusione e il millepiedi si chiede se debba essere il peggiore della sua specie in tutto il mondo. 

Questo enigma è noto come il Dilemma del Millepiedi - un nome preso da una poesia del 1881 - ed è una utile metafora umoristica per illustrare gli ostacoli che derivano dal pensare troppo, soprattutto da quel pensare troppo che ci viene così naturale. 

Ma cosa significa esattamente “pensare troppo”? Il vocabolario Merriam-Webster lo definisce “pensare troppo a qualcosa: passare troppo tempo a pensare o ad analizzare qualcosa in un modo che è più dannoso che utile”. Di sicuro ci siamo passati tutti - una semplice decisione o azione che diventa velocemente un labirinto mentale. Col tempo ci sottrae concentrazione, produttività, crescita, sonno e addirittura la nostra sicurezza. 

Secondo un recente studio pubblicato da Forbes, un enorme 73% delle persone di età compresa fra 25 e 35 anni pensano troppo, insieme al 52% di quelle di 45 anni ed oltre. Si tratta di una bel gruppo di millepiedi incastrati! Comprendere i diversi modi in cui pensiamo troppo può servire a riprenderci il controllo delle nostre menti e ci sono alcuni modi in cui questo subdolo circuito può prendere possesso dei nostri pensieri. 

Ruminare: un ossessivo rivivere eventi del passato - di solito quelli che riguardano fallimenti o errori. 

Ipervigilanza: la ricerca costante di minacce o la valutazione di pericoli o rischi. 

Sindrome dell’Impostore: mettere costantemente in dubbio le proprie abilità quando non c’è alcuna prova dell’essere incompetenti. 

Preoccupazione generalizzata: immaginare che potrebbero andare storte, ripetere errori o prepararsi per lo scenario peggiore che ci potrebbe capitare. 

Ci sono tanti schemi di ragionamento che potrebbero rientrare nell’insieme del pensare troppo, ma una cosa che tutti in comune è che raramente sono accurati. Ripensiamo al millepiedi mentre si trova nel bel mezzo dell’enigma: ha smesso di camminare perché sta pensando troppo alla sua capacità di farlo. Non è forse la cosa più stupida possibile? E se potessimo anche noi guardare al nostro pensare troppo con la stessa leggerezza?

Pensare troppo non solo annebbia la nostra capacità di giudizio ma può anche ostacolare quella di godersi il presente. Più stiamo dentro noi stessi a riflettere sulle nostre scelte, più involuti diventiamo, scivolando giù in un buco di incertezza e immobilità. 

Allora, come smettere subito di farlo? 

In una sola parola: semplicità. 

Abbracciamo la bellezza della spontaneità e ricordiamoci che non ogni decisione richiede una pianificazione meticolosa. La vita è una danza e, qualche volta, va bene non sapere prima tutti i passi. Pensiamo ai nostri momenti più memorabili. Facciamocene venire qualcuno in mente, proprio adesso. Quanto di quei momenti era stato precedentemente pianificato o orchestrato da parte nostra? Provo a indovinare: pochi, se non nessuno. 

Lasciar andare le nostre nozioni preconcette ed abbracciare la spontaneità del presente ci conduce fuori dal circuito del pensare troppo e nella magia della vita. Invece di ossessionarci su quale la scelta “perfetta”, assaporiamo la gioia dell’inatteso. Per quelli di noi che stanno già pensando troppo a come fare per smettere di pensare troppo, ecco alcuni consigli: 

Respiriamo e rimaniamo a terra. Prendiamoci qualche momento per respirare profondamente e ancorarci al presente. La respirazione consapevole può aiutare a calmare la tempesta e il turbinio nelle nostre menti. Anche dirci ad alta voce: “Adesso sto pensando troppo” può aiutare a calmare i nostri pensieri. 

Poniamoci aspettative realistiche. Cerchiamo di capire che non ogni decisione ha bisogno di un’analisi esaustiva. Prendiamoci la libertà di compiere scelte senza pretendere la perfezione. 

Abbracciamo l’imperfezione. La vita è bella perché è imperfetta e le sue imperfezioni spesso aprono la strada alle esperienze più divertenti. Abbracciamo i piccoli difetti e le imperfezioni, sapendo che aggiungono carattere ed unicità al nostro cammino - ed anche a noi stessi. 

Ridiamo di noi stessi! L’umorismo è un potente antidoto contro il pensare troppo. Impariamo a ridere dell’assurdità dei momenti da millepiedi nella nostra vita. 

Nel navigare nella danza confusa e meravigliosa della vita, non facciamoci intrappolare nella tela del nostro stesso Dilemma del Millepiedi. Abbracciamo la semplicità, troviamo la gioia e il significato nelle cose impreviste e prendiamoci la libertà di goderci la bellezza del momento presente. 


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