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Spreca Meno, Desidera di Più

Monica Berg
Luglio 10, 2023
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In Giappone esiste una tradizione nota come Kintsugi, in cui gli oggetti rotti vengono riparati utilizzando una colla mescolata con oro finemente polverizzato. I risultati sono sorprendenti! Anziché gettarli o sostituirli, questi oggetti portano con sé le loro "cicatrici" dorate come un premio prezioso… diventando ancora più preziosi per il fatto di averle. In una pratica simile chiamata Sakiori, vecchi abiti o stracci vengono strappati e poi ritessuti per diventare bellissimi tessuti unici.

La morale? Piuttosto che disprezzare o sostituire gli oggetti, anche noi possiamo imparare a vedere le possibilità che offrono.

Consideriamo il mondo naturale, dove nulla viene mai veramente sprecato. C’è sempre qualcuno o qualcosa che può utilizzare gli scarti di un altro. Un buco in un albero, creato da un picchio la scorsa stagione, potrebbe diventare la casa perfetta per un gufo in questa. Gli alberi caduti possono ospitare piante e creature di ogni tipo... che a loro volta apriranno la strada alla crescita futura. Anche le pietre si erodono diventando sabbia e questa crea nuovi elementi nel paesaggio. Tutto viene creato e ricreato, spesso svolgendo molteplici ruoli nel ciclo della vita.
 
Ora applichiamo questo concetto agli oggetti fisici con cui interagiamo ogni giorno. L’idea che ogni cosa non abbia un solo scopo, ma potenzialmente molti, è alla base della mentalità del "non sprecare". La Kabbalah insegna che ogni cosa nella nostra vita ha uno scopo e diventa parte della nostra interezza. Tuttavia, possiamo ancora scegliere come e cosa includere in quel "ogni cosa". In altre parole, possiamo arricchire ancora di più la nostra vita vedendo nelle cose possibilità di rinnovamento, proprio come facciamo con noi stessi. 

Da un punto di vista materiale, ciò significa ripensare il nostro rapporto con le "cose". Certo, a tutti noi piace acquistare oggetti... e su molti di essi facciamo affidamento quotidianamente. Alcune cose soddisfano bisogni reali, come abbigliamento, cibo e riparo. Altre sono belle e portano gioia ai nostri sensi. Ma ci sono anche cose che non sono né necessarie né belle... ad esempio, gli imballaggi per le cose che vogliamo o di cui abbiamo bisogno. O le cianfrusaglie che abbiamo conservato per anni nei cassetti o nelle scatole. Cosa possiamo fare per ridurre gli sprechi di tutta questa roba? 

Inizia con questo esercizio: Qualunque sia l’oggetto, pensa da dove viene, dove si trova ora (ad esempio, come pensi di usarlo) e dove potrebbe andare in seguito per a) fare il minor danno possibile e b) essere il più utile possibile per qualcun altro.

Una volta che iniziamo a pensare in questo modo alle cose, acquisiamo la consapevolezza della nostra interconnessione e prendiamo decisioni più consapevoli – e forse più creative – sugli oggetti della nostra vita. Forse possiamo riutilizzare quella carta da regalo… riciclare gli scarti della tavola (se il cane non li raggiunge)… evitare di comprare articoli troppo confezionati… e così via. Creare una consapevolezza del nostro rapporto con le "cose'' ci aiuterà anche ad avere maggiore consapevolezza di altri tipi di rifiuti che possiamo incontrare.

Tra i più grandi c’è il tempo. Mia suocera, la kabbalista Karen Berg, una volta disse: “L’unica cosa in questo Universo che non diminuisce è l’energia. Nella sua forma grezza, l’energia non può essere né creata né distrutta. Tutto ciò che emettiamo in termini di energia è ciò che possiamo ricevere indietro.”

In altre parole, nulla di ciò che abbiamo fatto – soprattutto i nostri errori percepiti (che in realtà sono tra i nostri più grandi doni) – è stato veramente sprecato. Come le venature dorate che rendono più bella una ciotola rotta, i nostri errori e le nostre battute d’arresto ci rendono sempre più saggi e più forti. Ci aiutano a riorientare ed elevare la nostra vita. 

Quindi, se da un lato non dobbiamo rimpiangere nulla del passato, dall’altro abbiamo la possibilità di scegliere come riempire i nostri giorni futuri. E da questa prospettiva, dove e come scegliamo di usare le nostre energie può valere la pena di essere oggetto di un’analisi più approfondita. In un recente sondaggio condotto nel Regno Unito su 2.000 persone, le persone hanno dichiarato di sprecare mediamente ben due ore al giorno! Questo significa 12 ore a settimana e quasi un mese all’anno di tempo sprecato. Secondo gli intervistati, tra le maggiori perdite di tempo ci sono le attese in coda o nel traffico, lo scorrere i social media e i contenuti correlati e il guardare la televisione. 

Naturalmente, la decisione di decidere se qualcosa possa aiutare o ostacolare la tua crescita dipende sempre da te. La cosa più importante è che tu ci rifletta bene! Considera anche che perfino i piccoli ritagli di tempo "extra"  possono essere utilizzati in modo produttivo o creativo! La fila al negozio può diventare un’opportunità per far sorridere qualcuno, per aggiornare l’agenda o per provare mentalmente le domande di un colloquio. E il traffico può essere il tuo momento di pausa con un buon audiolibro o un podcast spirituale per continuare a crescere (posso suggerirti Spiritually Hungry? Si dà il caso che io lo conosca bene!). Già che ci sei, perché non scambiare un’ora di Netflix o di video di gatti carini per imparare una nuova abilità?

Soprattutto, concediti del tempo per PRENDERE ATTO di dove e come spendi il tuo tempo. Come diceva spesso il Rav: "La consapevolezza è tutto" – quanto è vero!

Detto questo, è importante programmare il gioco, l’esercizio fisico o la meditazione: tutti questi elementi ci aiutano a ricaricarci, sono sani e importanti! Ma sprecare ore consapevolmente non fa altro che allontanarci dalle esperienze che ci aiuteranno a crescere per raggiungere il nostro pieno potenziale. Come disse Benjamin Franklin, "Il tempo perso non si ritrova mai."

Questa settimana, quindi, cerchiamo di trovare più modi per creare l’interezza dalla rottura, per sprecare meno ed apprezzare di più, e per vedere il nostro tempo per il tesoro che è!

Perché se ogni cosa nella nostra vita ha una ragione e una stagione, non c’è fine ai modi in cui possiamo migliorare il domani, sia per noi stessi che per il mondo.


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