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Una Trasposizione Fisica del Mondo Spirituale

Michael Berg
Febbraio 23, 2025
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La porzione di Terumah tratta della costruzione fisica del Tabernacolo, il Mishkan, da parte degli Israeliti nel deserto. Dopo aver spiegato ciò che avrebbero dovuto fare, il Creatore dice: “Costruite tutto ciò che vi mostro”. Sappiamo infatti che Mosè non solo udiva le parole, ma riceveva anche la visione delle fattezze che avrebbe dovuto avere il Mishkan, del modo in cui doveva essere costruito, delle sue esatte misure e di tutte le misure degli utensili che sarebbero stati utilizzati al suo interno.

Il Creatore dice: “Vi darò delle indicazioni precise; non discostatevi da queste". E poi il Creatore aggiunge a Mosè: “E assicurati di continuare a farlo”. Quindi, prima il Creatore gli dice: “Costruisci esattamente come ti mostrerò e fallo con le misure esatte che ti indicherò” e poi gli dice: "Assicurati anche che, se mai costruirai un luogo di riposo per Me, seguirai queste stesse indicazioni". Secondo i commentatori, questo monito si riferisce al primo e al secondo Tempio che furono costruiti, e infine al terzo. Si tratta quindi di un comandamento molto diretto e chiaro del Creatore verso Mosè. Costruite il Tabernacolo secondo queste dimensioni e fate in modo che, da ora in poi, se costruirete di nuovo qualcosa di simile, utilizziate queste esatte misure.

Ma ciò non avvenne. Quando Re Salomone ricevette dal Creatore il messaggio di costruire il Tempio, egli non lo edificò seguendo le indicazioni che il Creatore aveva dato a Mosè per costruire il Tabernacolo. Quindi, o il Creatore non intendeva dire ciò che aveva detto, o fu Re Salomone a non accettarlo. Perché Re Salomone, quando costruì il Tempio, cambiò le misure?

Quando parliamo della costruzione del Tabernacolo in Terumah, è vero che è stato costruito nel mondo fisico. Ma, come sappiamo, la funzione del Tabernacolo non risiedeva nella realizzazione della sua struttura fisica; tutto era uno specchio di una realtà spirituale.

Rav Ashlag utilizza un concetto che egli definisce il linguaggio dei rami, ovvero che tutto ciò che esiste nel mondo fisico esiste anche in una forma spirituale diversa, non fisica, nei Mondi Superiori. Quando usiamo parole come “Luce”, ovviamente non intendiamo la luce fisica, ma quella spirituale, ma c'è una relazione tra i rami e le radici, che sono l'essenza spirituale. Quando parliamo, quindi, della costruzione fisica del Tabernacolo, ciò che il Creatore stava in realtà dando agli Israeliti non era tanto un progetto di ciò che avrebbero dovuto costruire nel mondo fisico, quanto piuttosto il progetto di come esso appare nel Mondo Superiore. Se poi lo traduciamo in una dimensione fisica, questa è la forma che assumerebbe.

Per esempio, il corpo fisico è la rappresentazione fisica di un'entità spirituale della Luce del Creatore. Perché abbiamo dieci dita delle mani, dieci dita dei piedi, due braccia? Tutto questo è la traduzione di un'entità spirituale che già esiste. E se avessimo la capacità di comprendere la correlazione tra spirituale e fisico, saremmo in grado di creare dicendo: “Ok, questo è il modo in cui un uomo dovrebbe essere”. In questo caso, il Creatore sta dicendo che questo è il modo in cui funziona il mondo spirituale nei Mondi Superiori, e vuole che ne venga realizzata una riproduzione fisica in questo mondo. Il Tabernacolo non era una costruzione arbitraria, ma piuttosto una trasposizione fisica del mondo spirituale.

Mosè, quando salì sul Monte Sinai per portare la Luce dell'Immortalità a questo mondo, era connesso al disegno spirituale, non coi suoi occhi ma con la sua anima. E poi, quando scese in questo mondo, il Creatore venne da Mosè e gli disse: “Ricordi cosa hai visto, a cosa eri connesso? Prendi la realtà spirituale che hai sperimentato sulla montagna e traducila in forma fisica”. Perché vi sarà una correlazione e quindi la possibilità di connettersi attraverso quella forma fisica e poiché, purtroppo, la maggior parte delle persone è ancora nel fisico, ciò di cui hanno bisogno è un percorso verso lo spirituale.

Il Mishkan era la traduzione fisica della realtà spirituale e quando le persone vi accedevano, iniziavano già a collegarsi alla sua vera fonte, nella sua essenza. In quanto tale, il Tabernacolo che Mosè costruì si basava sulla profezia, o visione, come viene chiamata, che Mosè ebbe della realtà spirituale così come si presentava quando egli salì sul Sinai. Quindi la realtà spirituale cambia, poiché in quel momento nel deserto gli Israeliti si trovavano a un certo livello spirituale, così come Mosè si trovava a un certo livello spirituale. Pertanto, il livello di connessione che egli aveva e la maniera in cui il mondo spirituale era stato preparato per lui e per gli Israeliti in quel momento erano gli stessi. È quello che ha visto e che poi ha tradotto.

Sappiamo anche che due profeti non profetizzeranno mai allo stesso modo. Perché? Perché le persone cambiano e le generazioni cambiano; di questo parliamo spesso ma è importante. Questo è davvero ciò che separa la saggezza della Kabbalah da altre saggezze spirituali e da altri percorsi religiosi. Sappiamo che il lavoro spirituale, anche la saggezza spirituale, devono cambiare e trasformarsi in base al punto in cui si trovano le persone. Se si cercasse di dare alle persone di oggi il processo che gli Israeliti affrontarono nel deserto, non funzionerebbe, perché le anime si trovano e provengono da un luogo diverso.

È dunque una bella rivelazione il fatto che, quando il Creatore disse a Mosè: “Questo è il modo in cui lo costruirai, e questo è il modo in cui lo farai per generazioni”, Egli intendesse dire che bisognava costruirlo non in base alle misure fisiche che Egli sta dando ora. Come si arriva a queste misure fisiche? Mosè aveva una visione spirituale. Vedeva il modo in cui il mondo spirituale era strutturato in quel momento. Vedeva il modo in cui le anime del mondo dovevano interagire con quel mondo spirituale e traduceva quella visione in una struttura fisica. Di conseguenza, anche Re Salomone, o chiunque nelle generazioni successive costruisca un luogo di riposo in cui le persone possano entrare, e attraverso di esso elevarsi per connettersi al mondo spirituale, deve avere una visione di ciò che esiste spiritualmente in quel determinato momento, e costruire un luogo che si basi su questo.

Non si dovrebbe costruire in base alla struttura fisica e alle misure che vennero usate per costruire il Tabernacolo; piuttosto, quando si costruisce, occorre avere una visione di ciò che sta accadendo nel Mondo Superiore e delle anime che esistono in questo mondo, per poi realizzare la struttura che si adatta al regno spirituale con le anime che esistono nel mondo in quel determinato momento. Quindi, chiaramente, le misure cambieranno, perché l'interazione spirituale dei Mondi Superiori e le nuove anime in questo mondo sono in costante cambiamento. E voi dovete essere in grado di tradurre qui l'esistenza spirituale così come esiste in quella generazione, in quel tempo, per le anime che vengono a connettersi.

Per Mosè e gli Israeliti, quelle misure erano le misure giuste, perché era la trasposizione del mondo spirituale allora esistente. In ogni generazione, dobbiamo capire che non si tratta solo della costruzione di un Tabernacolo; qui si sta parlando di lavoro spirituale. E quindi dobbiamo capire che il lavoro spirituale di oggi è certamente diverso da quello del tempo di Mosè e del tempo di re Salomone. Il lavoro spirituale di ogni generazione è diverso e il lavoro spirituale di ogni individuo è diverso. Ne parliamo, ma il motivo per cui è così pericoloso compiere il lavoro spirituale sempre nello stesso modo è che il lavoro spirituale che abbiamo svolto ieri era giusto per ieri. Oggi il lavoro è cambiato, la nostra anima è cambiata. Se oggi facciamo la stessa cosa con la stessa consapevolezza di ieri, non ci stiamo collegando alla cosa giusta.

Se Re Salomone avesse costruito il Tempio basandosi sulle stesse misure del Tabernacolo nel deserto, non avrebbe funzionato. Sarebbe stata la traduzione sbagliata, una manifestazione fisica sbagliata del mondo spirituale, perché il regno spirituale, le anime e la loro interazione all'epoca di Re Salomone erano diverse da quelle dell'epoca di Mosè. Il Creatore ci stava dicendo che dobbiamo stare attenti nel nostro lavoro spirituale, non solo nella costruzione del Tabernacolo o del Tempio. Tutto deve essere la corretta traduzione di ciò che esiste in questo momento. Se facciamo la stessa cosa, anche giorno per giorno, non funzionerà. Perché la realtà spirituale dei Mondi Superiori è mutevole, così come la realtà spirituale della nostra anima. Se facciamo la stessa cosa, ci troviamo nel posto sbagliato.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato nel 2017.


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