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Prendere in Giro Noi Stessi

Michael Berg
Gennaio 25, 2023
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Nella porzione Va’era c’erano le prime sette piaghe. Nella porzione successive, Bo, ci sono le ultime tre. La porzione di Bo inizia con una chiamata speciale del Creatore a Mosè: “Vieni dal Faraone”. Il Creatore prosegue dicendo: “La ragione per cui queste tre piaghe arriveranno è che voglio che tu dica ai tuoi figli e nipoti che ho torturato gli Egiziani”. Tuttavia, questa non è la vera spiegazione; non è questo il vero significato.

"Colui Che Risiede nei Cieli ride..." - Salmi 2:4

Il Rashi dice che il vero il vero significato della parola che spesso viene tradotta come “tortura” è in realtà “Mi sono preso gioco del Faraone”. Quindi, se lo leggiamo in questo modo, il Creatore sta dicendo a Mosè, “Le ultime tre piaghe sono perché tu possa dire ai tuoi figli e nipoti che ho preso in giro il Faraone”. Inoltre, il Ramban, Nachmanides, riferisce che il Creatore dice: “Mi sto prendendo gioco del Faraone”. Pertanto, ciò che si manifesta nello Shabbat Bo, dice il Ramban, è il versetto di Tehillim, o Salmi, Capitolo 2, Versetto 4, dove si afferma che “Colui Che Risiede nei Cieli ride, e il Creatore ride di lui”, o si prende gioco di quella persona.

Allora, che cos’è questo? È molto interessante su molti livelli, ma voglio concentrarmi sul concetto che il Creatore ha il senso dell’umorismo. Nello Zohar si parla di Re Davide che veniva chiamato il giullare nella corte del re, o il giullare del re. Ci dice, per esempio, che anche quando Nathan il Profeta andò da Re Davide per dirgli delle cose che doveva correggere, Davide trovò un modo per scherzare. E il Creatore, a quanto pare, apprezzava gli scherzi di Re Davide.

L’intero concetto del senso dell’umorismo del Creatore è bellissimo. Ma, naturalmente, cosa ancor più importante, cosa dobbiamo imparare da questo? Quando il Creatore dice a Mosè che queste piaghe arriveranno perché lui possa parlarne ai suoi figli e nipoti, significa che Mosè arriverà a questo livello di comprensione dello scherzo del Faraone. E poiché da un certo punto di vista sappiamo, come insegnano i kabbalisti, che queste storie non sono storie che riguardano Mosè, gli Israeliti e il Faraone, ma in realtà, le storie della nostra vita, ciò a cui la Torah vuole alludere è che il modo in cui possiamo veramente correggere e crescere è quello di iniziare a ridere di noi stessi. Per esempio, diciamo che qualcuno stamattina si è svegliato, di cattivo umore e ha inveito contro il coniuge, poi è andato al lavoro e qualcun altro lo ha fatto arrabbiare, così si è scagliato contro quella persona. E poi, alla fine della giornata, quella persona ha ripensato alla sua giornata e ha visto le cose che non avrebbe dovuto fare. Questo è uno dei livelli, ed è quello che la maggior parte di noi fa.

Tuttavia, c’è un livello più profondo, ancora più importante. Il livello più profondo è quando rivediamo la nostra giornata o la nostra settimana e ci diciamo: “Chiunque fosse quel tizio è un idiota; è ridicolo il modo in cui si è comportato”. C’è una grande differenza tra I due livelli. In uno, ci prendiamo molto sul serio: “Sì, lo so, non avrei dovuto farlo, e vedo le cose che devo correggere”. Eppure, al livello più profondo, vediamo la stupidità del nostro comportamento. Quindi, ciò che il Creatore sta dicendo a Mosè, e a noi, è che non ci libereremo mai del Faraone, del nostro ego o del Desiderio di Ricevere Solo per Sé Stessi, finché non saremo in grado di riderne.

Lo Zohar parla del Lato Negativo come di “un vecchio e stupido re”. La comprensione, quindi, è che agire sulla base dei consigli del Lato Negativo è sciocco, stupido e ridicolo, ed è una evoluzione indispensabile del nostro lavoro spirituale. È una domanda importante da porci: Quando considero la mia giornata, la mia settimana, vedo cose che devo cambiare? Oppure, sono al livello in cui mi rendo conto di quanto siano state sciocche e ridicole le mie azioni? E solo quando arriviamo a vedere le nostre azioni come sciocche e ridicole, come fa il Creatore quando giarda la stupidità e l’idiozia dell’uomo, possiamo arrivare a quel livello in cui possiamo davvero correggere.

"Comprendere le nostre cadute è ciò che veramente addolcisce il giudizio e rende possibile la correzione."

Lo sappiamo, e questo lo sta portando a un livello più profondo perché è un concetto importante, che il giudizio, il din, deve essere addolcito per essere rimosso. I kabbalisti spiegano che il modo per addolcire il giudizio è ridere. Nel corso delle generazioni ci sono stati persino alcuni tzaddikim, persone giuste, che erano noti per i loro scherzi; uno che era molto conosciuto per i suoi scherzi, ad esempio, era Rav Naftali di Ropshitz.

L'idea è che attraverso uno scherzo, attraverso questo livello di divertimento, possiamo addolcire i giudizi. Qui, naturalmente, stiamo parlando di prendere in giro noi stessi. Il che significa che quando, alla fine della giornata tiriamo le somme, dire: “Oh, non è andata bene, devo evitare di parlare in modo negativo o di arrabbiarmi come ho fatto con quella persona oggi”, è solo un livello. Perché per addolcire davvero il giudizio che abbiamo creato attraverso le nostre azioni, dobbiamo arrivare al punto in cui ridiamo di noi stessi. Quando non siamo una persona seria che guarda alla propria giornata dicendo: “Oh, devo fare meglio questo o quello”, ma piuttosto siamo in grado di ridere ascoltando quel vecchio e sciocco re, come lo chiama lo Zohar, che è la nostra cattiva inclinazione, solo allora addolciamo il giudizio e facciamo la nostra correzione.

Pertanto, il Creatore stava dicendo a Mosè che le successive tre piaghe in Egitto sarebbero accadute affinché egli raggiungesse il livello di consapevolezza tale per poter comprendere, come dice il Ramban, lo scherzo del Desiderio di Ricevere Solo per Sé Stessi, lo scherzo che è il Faraone, lo scherzo che è la nostra caduta nel Desiderio di Ricevere Solo per Sé Stessi. Il Ramban riporta il versetto secondo cui il Creatore ride, nel vedere che ci comportiamo secondo le modalità dell’ego; è uno scherzo per il Creatore. E quando cominciamo a capire questo scherzo, quando cominciamo a esaminare il modo in cui ci comportiamo e ci rendiamo conto di quanto sia ridicolo, e ne ridiamo, è un livello completamente diverso di visione della nostra vita.

Spesso, ci prendiamo troppo sul serio, prendiamo troppo sul serio le cose negative che facciamo e il modo in cui dobbiamo correggerle; certo, questo è un livello. Ma è un livello inferiore. Il livello finale è quando guardando la nostra vita possiamo dire: “Mi sono comportato così, mi sono arrabbiato con quella persona, mi sono permesso di parlare negativamente in quel modo, ed è divertente, è uno scherzo, è ridicolo”. E questo livello di comprensione delle nostre cadute è ciò che veramente addolcisce il giudizio e rende possibile la correzione.


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