La Lotta Tra Noi e il Nostro Ego

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La Lotta Tra Noi e il Nostro Ego

Michael Berg
Maggio 18, 2021
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In questa porzione, c'è una discussione sul Nazireo, una persona che decide, volontariamente, di fare un voto e separarsi, in una certa misura e per un certo periodo di tempo, dalla fisicità di questo mondo, come non bere vino o non tagliare i capelli. Se falliva, e questo accadeva durante il periodo in cui esisteva il Tempio, avrebbe dovuto portare quello che è chiamato asham, un sacrificio, per purificare se stesso dal proprio fallimento.

Nel Talmud, nel Gemara, si dice che c'era un sacerdote di nome Shimon il Giusto, Shimon HaTzadik, che racconta la storia di un Nazireo del sud che era andato da lui. Questo Nazireo aveva occhi e capelli bellissimi. Poiché il Nazireo non si taglia i capelli durante questo periodo di accettazione, ma in seguito, doveva radersi completamente, Shimon HaTzadik chiede a questo uomo perché accettava questa regola per poi doversi tagliare la sua bella chioma.

L'uomo, il Nazireo venuto dal sud, che non aveva mai detto il suo nome, narra Shimon il Giusto, "Sono stato un pastore di mio padre nella mia città, e sono andato a prendere un pò d'acqua dal pozzo. In esso, ho visto la mia immagine riflessa, e solo al vedere quanto era bella, il mio Desiderio di Ricevere per il Solo Sé divenne così forte che sentii che stava per distruggermi." In quel momento, l'uomo sentì un tale attaccamento alla sua bellezza che in lui qualcosa accadde, e quando vide il suo riflesso nell'acqua, sentì che, se non avesse fatto qualcosa di drastico, sarebbe stato totalmente preso dal Desiderio di Ricevere per il Solo Sé. Pertanto, con questo sentimento e guardando la sua immagine riflessa, l'uomo disse, al suo Desiderio di ricevere per il Solo Sé: 'Come sei stupido ad attaccarti a questa bellezza; non è tua.' In quel momento, giurai di divenire un Nazireo e, in seguito, dovetti radere la mia testa".

Giusto per rivedere la cronologia di questa storia, Shimon il Giusto incontra questo uomo e l'uomo, che era un pastore, gli racconta la storia sul perché fosse diventato un Nazireo. Tutti questi dettagli sono importanti, perché nascondono dei segreti. Lui era un pastore del padre, nella sua città, e quando andò al pozzo, e vide la sua bella immagine riflessa nell'acqua, iniziò a nutrire il suo ego. Il suo Desiderio di Ricevere per il Solo Sé cominciò a risvegliarsi, ed egli gridò al suo ego, "Sei uno stupido! Ti stai attaccando a queste cose che non hanno alcun effetto duraturo; alla fine saremo tutti mangiati dalla terra".

Ma non fu sufficiente. Si rese conto che doveva fare qualcosa di più drastico, così decise di radersi la testa privandosi così della bellezza che il suo ego stava cercando di fargli credere fosse sua.

In questo caso, l'uomo sta parlando dei suoi capelli, ma la storia è la stessa per tutte le cose a cui noi siamo attaccati, sia che si tratti di saggezza, denaro, o qualsiasi altra cosa. Questa discussione, la lotta tra un uomo e il suo ego, è la lotta che va avanti in ognuno di noi.

Quindi, cerchiamo di capire questa storia. Se leggiamo, per esempio, il commentario del Rashi, nel Gemara e nel Talmud, sembra una storia molto semplice. Questo uomo vide l’enorme bellezza della sua capigliatura e temendo di attaccarsi troppo ad essa, decise di radersi. Tuttavia, c'è un altro commentatore che legge la storia in modo completamente opposto. Egli si chiede, perché vuol dirci che questo uomo è venuto dal sud? Spiega che il sud rappresenta la saggezza, mentre il nord rappresenta il denaro, e quindi, spesso troviamo persone che sono ricche ma non hanno saggezza, e quelle che invece hanno saggezza, ma non hanno ricchezza, perché, mettere insieme questi due aspetti, non è un compito facile. Pertanto, dice che era venuto dal sud, perchè significa che egli era un uomo molto saggio.

Anche se questo uomo era molto saggio, non diventò un insegnante o uno studioso, perché non voleva che prevalesse il suo ego. Aveva consapevolezza del pericolo derivante dalla sua saggezza, e, quindi, continuò il suo lavoro come un pastore al servizio del padre. Egli disse: "Anche se ho questa saggezza, ho intenzione di rimanere un pastore per mio padre", ma poi, si rese conto che non solo aveva la saggezza, ma anche la bellezza fisica. L'ego voleva distoglierlo dall'essere umile e dal voler spingere il suo ego sempre più in basso, cosa su cui aveva praticamente investito tutta la sua vita e lì l'ego cercò di ucciderlo. Che cosa significa ucciderlo? I Kabbalisti insegnano che quando una persona agisce con rispetto e ha rispetto per i suoi genitori, merita di ricevere lunga vita.

Quindi, questo uomo, sentendo che l'ego cercava di dirgli: "Basta abbassarti a tuo padre e a tua madre; ora è il momento che il mondo conosca la tua grandezza." A questo punto, l'uomo si rese subito conto che quel percorso lo avrebbe portato alla morte, il che avrebbe significato perdere il merito di una lunga vita, che stava cercando di costruire sia attraverso la riduzione dell'ego sia avendo rispetto per i suoi genitori.

In questa situazione, la battaglia riguarda quest'uomo che pur molto saggio e spirituale, era sottomesso al padre, anche se era molto più saggio di lui: anche se era più saggio di suo padre, non sarebbe diventato famoso per la sua saggezza. Poi, però, quando l'ego vide che egli aveva anche la bellezza fisica, i suoi capelli, cercò di attaccarlo di nuovo, dicendogli di smettere di sottomettere il suo ego e rivelare invece, la sua saggezza al mondo, e allora, egli rispose al suo ego "io non mi lascio uccidere".

Sulla base di questo insegnamento, possiamo rallegrarci per l’opportunità che ci viene data per ridurre e soggiogare il nostro ego, in modo da poter dire: "Sono così felice che questo sia il modo in cui la mia anima riduce l'ego, piuttosto che qualcos'altro". Se possiamo godere della diminuzione, e ovviamente della Luce, allora non c'è nulla nella vita che possa turbarci. È uno dei grandi doni che riceviamo in questo Shabbat.


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