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Portare Protezione in Questo Mondo

Michael Berg
Gennaio 1, 2020
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Nella storia di Vayigash, Yehuda risveglia in sé la comprensione che non sono né suo padre, Jacob, né i suoi fratelli a dover essere guardiani, ma piuttosto lui stesso. Pertanto, la Luce unica risvegliata per noi da questa porzione è proprio quella di iniziare a vedere noi stessi come guardiani.

"La consapevolezza è tutto." ~ Rav Berg

Nello Zohar, precisamente in Vayechi, c’è una sezione che parla delle anime – come si elevano, le loro diverse parti e come possiamo connetterci ad esse. Inoltre, ne mezzo di questa discussione, Rav Shimon bar Yochai parla di qualcosa che inizialmente sembra un po’ spaventosa, ma non appena ne comprendiamo lo scopo, vediamo che risveglia in noi un nuovo livello di responsabilità.

Rav Shimon bar Yochai, che viveva ed insegnava nella Terra d’Israele, dice: "Quando insegno e sono circondato dagli studenti di Babilonia posso rivelare loro dei segreti. Quando queste persone che vivono in Babilonia fuori dalla Terra d’Israele ricevono da me i segreti, li sigillano con un sigillo di metallo e li tengono nascosti. Qualsiasi Luce e segreto che rivelo loro, lo tengono nascosto."

Poi continua dicendo: “Questi studenti di Babilonia hanno paura di ripetere i segreti che hanno appreso da me. Quando parlano tra loro e ripetono, o cercano di ripetere i segreti che ho insegnato loro, sono come balbuzienti. Quando ricevono i segreti, c’è qualcosa che manca per cui non sono in grado di conservarli o di ripeterli. Quando cercano di ripetere i segreti e la Luce che ho dato loro, sembrano dei balbuzienti. "

"Possiamo potare la vera protezione in questo mondo."

Tuttavia, anche se non sono in grado di trattenere la Luce e I segreti che gli ha rivelato, Rav Shimon li giudica comunque positivamente. Perché? “L’Aria Santa e lo Spirito Santo,” dice, “li hanno abbandonati perché vivono fuori dalla Terra d’Israele fisica.” Lo Zohar non si riferisce semplicemente alla Terra d’Israele fisica, ma ad uno stato spirituale; anche se una persona vive al di fuori della Terra d’Israele, può essere connessa allo stato spirituale ed elevato chiamato Terra d’Israele. Quindi, si riferisce qui non solo a chi si trova o meno nella terra fisica, ma ad un certo livello spirituale.

Il motivo per cui Rav Shimon non li giudica duramente per aver perso i segreti che gli ha insegnato, sta proprio nel fatto che non hanno questa “Aria Santa” o “Spirito Santo”; vale a dire che ricevono il loro sostentamento di aria e spirito da un luogo diverso dalla Luce del Creatore. Ma Rav Shimon bar Yochai continua dicendo: “Queste persone”, riferendosi non solo ai Babilonesi, ma anche alla nostra generazione, “sono di un livello spirituale così basso, che non possono impedire al giudizio di venire in questo mondo”. Tuttavia, c’è una grazia salvifica per loro e per noi. Sebbene non abbiano uno stato spirituale elevato e non possano attingere o trattenere la Luce, né attingere e ripetere la saggezza, ciò che li salva, dice Rav Shimon, è che “Io, l’anima e il corpo di Rav Shimon bar Yochai, esisto in questo mondo.”

Ecco le parole important di Rav Shimon bar Yochai: "Io sono il fondamento, il sostenirore e il guardian di questo mondo. Durante il corso della mia esistenza, la mia Luce è così grande che il mondo non sarà nel dolore, non sarà nella sofferenza. I giudizi superiori non possono scendere in questo mondo finché io risiedo in esso. Questo è ciò che ancora protegge I babilonesi e coloro che non si connettono come dovrebbero … [Ma] dopo di me, non ci sarà anima, o un’altra generazione, con un’anima grande come la mia che possa proteggere e rimuovere il giudizio dal mondo".

Questo significa che siamo condannati?

La risposta è no. perché ciò che Rav Shimon bar Yochai sta dicendo è che non possiamo aspettarci che una singola anima possa essere un guardiano come lo era lui ai suoi tempi, ma piuttosto che è nostra responsabilità oggi diventare piccoli guardiani. Nessuno di noi sarà Rav Shimon bar Yochai e potrà dire: “Grazie a me questo mondo non vedrà dolore e sofferenza”; il nostro lavoro spirituale da solo non sarà probabilmente in grado, come quello di Rav Shimon bar Yochai, di proteggere il mondo intero. Ma dobbiamo comunque iniziare a guardare a noi stessi come a guardiani del mondo.

Come sappiamo e come diceva mio padre, Rav Berg, la consapevolezza è tutto. Pertanto, come vediamo noi stessi? Ci vediamo come guardiani di questo mondo? Uno dei risvegli più importanti che possiamo trarre dal dolore e dalle tragedie che vediamo intorno a noi in questo mondo è proprio quello di spingere noi stessi, più di quanto abbiamo mai fatto prima, a diventare dei grandi guardiani. Dobbiamo guardare alla nostra vita, a ciò che facciamo e ai legami che creiamo, e chiederci: cosa non posso permettermi di fare, o in quali modi devo sforzarmi per diventare un guardiano più forte del nostro mondo? Questa è una acquisizione di consapevolezza e una riflessione importante che ognuno di noi deve fare su di sé.

Rav Shimon bar Yochai lo dice chiaramente: nel nostro tempo, non ci sarà una sola anima che possa essere il guardiano di questo mondo. La responsabilità, quindi, si distribuisce a tutti noi. Quando un numero sufficiente di noi si vedrà come un guardiano del mondo, si assumerà la responsabilità e avrà questa consapevolezza, allora farà tutti i cambiamenti necessari e si spingerà in questa direzione portando finalmente una vera protezione a questo mondo. E nello Shabbat Vayigash, abbiamo l’opportunità di prendere consapevolezza proprio di questo.


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