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Il Miracolo Dietro Al Miracolo

Monica Berg
Dicembre 19, 2022
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Durante questo mese di miracoli, niente sembra essere ordinario. Pupazzi di neve prendono vita (almeno sul grande schermo), la gente inizia a cantare all’improvviso e persino la notte più fredda pare riscaldata da così tanto luminoso colore. E domenica comincia Chanukah, nota anche come la Festa delle Luci, aprendo un raro portale di opportunità per connetterci al miracolo che sta oltre il miracolo stesso. Pronti ad aprire le tende?

Vi ricordate “l’uomo dietro la tenda” nel romanzo “Il Mago di Oz”? Dorothy e i suoi amici credevano che i loro desideri sarebbero stati esauditi da un vero mago - purché avessero obbedito a quella voce tonante (che, in ogni caso, era attrezzata con effetti luminosi piuttosto impressionanti per l’epoca!). Tuttavia, il cosiddetto mago finisce per rivelarsi un omino dai capelli grigi che boffonchiava attraverso un ingegnoso sistema per farsi sentire da dietro la tenda. Festa finita. E con essa anche la magia…o no?

In effetti i personaggi che avevano obbedito a quella voce assordante quando aveva messo alla prova il loro coraggio, la loro empatia, intelligenza e determinazione - proprio loro non si sottrassero dai doni che avevano appena ricevuto, anche dopo lo smascheramento del mago. Anzi, si elevarono ad un potere ancor più grande: la comprensione di aver compiuto il miracolo da soli! Il vero mago era sempre stato dentro di loro.

Il che mi riporta al più grande dei doni che ci viene offerto durante Chanukah. È un regalo che non ha bisogno di un pacchetto né di un bel fiocco scintillante. Quando accendiamo la menorah di Chanukah, facciamo esperienza di tutti i nostri miracoli - la forza creatrice che sta dietro all’uomo al di là della tenda. La luce delle candele ci connette con la Luce più grande, resa ancora più scintillante nel buio dell’inverno. E quando ci colleghiamo completamente a questo canale cosmico, qualunque cosa diventa possibile!

Il Rav ha scritto che espandiamo la nostra capacità di andare incontro ai miracoli quando andiamo al di là del mero vedere la luce e, invece, facciamo pratica nell’essere la luce.

E come si fa ad ESSERE come la luce? È più facile di quanto si pensi. Se si prende una candela e se ne accende un’altra con essa, per caso la fiamma della prima diminuisce? Certo che no! Anzi, è l’opposto: quella fiamma brucia altrettanto intensamente - ed ha anche reso più luminoso lo spazio circostante attraverso la sua azione di condivisione. Nello stesso modo, ciascuno di noi ha un suo unico modo attraverso il quale può rendere il mondo migliore. Quando diamo qualcosa di noi stessi - non solo alle nostre famiglie, ma alle nostre comunità e a tutti coloro che sono al di là delle nostre cerchie - entriamo nella consapevolezza della luce che si trova al di là di ogni miracolo che ci sia mai stato o che ci sarà mai.

La storia di Chanukah parla dell’antica battaglia fra i Maccabei ed i Greci, durante la quale una sparuta manica di soldati poté sconfiggere una potente armata. Come ha spiegato Rav Berg in Days Of Power, i Maccabei non vinsero perché dotati di armi migliori o perché una qualche mano gigante scese dal cielo a salvarli. La loro vittoria fu veicolata dalla consapevolezza che si portarono in battaglia. I nemici desideravano potere e gloria per sé stessi, ma i Maccabei combatterono per la propria gente - per riprendersi il diritto di vivere, di pregare e di continuare la tradizione delle mitzvot - o buone azioni - che gli era stata sottratta. Visto che le loro intenzioni in battaglia erano andate al di là dei loro desideri egoistici, la Luce del Creatore rimase dalla loro parte.

Più avanti nella storia, un piccolo vaso di olio puro - sufficiente per circa un giorno - viene trovato nel Tempio. Invece di durare per sole 24 ore, quell’olio fu sufficiente per otto giorni. Sebbene l’accensione della menorah sia una forma di tributo a quel miracolo, il suo simbolismo va ancor più in profondità - dietro la tenda, per così dire - per connettersi direttamente con la Luce stessa. Questo perché la Luce non appartiene ad una persona sola, ad una sola religione, ad un solo gruppo o ad una sola parte del mondo. È per tutti, e sta a noi usarla per collaborare nello spazzare via l’oscurità. E (bonus!), nell’aiutare a canalizzare e rivelare ancora più Luce dovunque siamo e in qualunque momento ci sia possibile, creiamo un circuito attraverso il quale ancor più benedizioni possono tornarci indietro. L’energia si muove in entrambe le direzioni…ed è così che invitiamo i miracoli nelle nostre vite!

Non devi necessariamente festeggiare Chanukah per attingere alla potente energia di questo momento. Che tu stia guardando le luci scintillanti in mezzo alla strada, preparando le candele sulla tavola di famiglia, o praticando un’altra tradizione o rituale legato all’idea della luce, sei parte di un’unità mistica che cerca l’unità, non la divisione. È questa la vera consapevolezza della luce.

Quindi, invece di credere ai miracoli, possiamo darci da fare per aiutare a crearli! Il mondo ha bisogno di noi per tirare le tende, accendere le nostre lanterne e brillare in tutti i modi possibili…e non solo per otto giorni, ma per il resto dell’anno e oltre.

Ti auguro felici, luminose e straordinarie feste - qualunque cosa ciò voglia dire per te!


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