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Essere Vuoti

Michael Berg
Novembre 3, 2021
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Rebecca e Isacco hanno due figli, Giacobbe ed Esau. La benedizione che Isacco stava per dare fu un evento storico che cambiò il mondo. Isacco volle benedire Esau, il figlio egoista che era completamente assorbito dal Desiderio di Ricevere per il Solo Sé. Non volle dare questa benedizione, questo incredibile risveglio di Luce, a Giacobbe. Perché? Ipotizziamo che vi fosse coinvolto il Creatore, perché avrebbe fatto in modo che Giacobbe dovesse mentire a suo padre indossando i vestiti di Esau- anche se era una bugia bianca, perché come spiega il Midrash, non era una completa bugia?

Tutta questa storia è strana. Perché il Creatore la rivela in questo modo? Cerco di trovare nuove interpretazioni su di essa, e ce n'è una che penso sia non solo bella, ma per noi anche potente e necessaria da comprendere e vivere, per essere davvero in grado di risvegliare la certezza. Il modo in cui la storia si svolge è che Rebecca dice a Giacobbe di preparare il cibo e di indossare i vestiti di Esau per ingannare suo padre Isacco affinché gli desse le benedizioni. Ma cosa prova Giacobbe in tutto questo? Qual è il suo stato emotivo? Il Midrash, in due punti diversi, ci dà una visione della psiche, del processo di pensiero e delle emozioni di Giacobbe in questi momenti, ed è molto importante che noi lo capiamo.

Si dice che Rebecca andò da suo figlio Giacobbe, che era quello onesto, e gli disse che doveva fare il contrario di tutto quello che sapeva di se stesso e del mondo, e indossare i vestiti di Esau per andare a ingannare suo padre e ottenere le benedizioni. Giacobbe, discutendo con lei, chiese cosa sarebbe accaduto se tutto questo fosse andato male e Isacco lo avesse maledetto, e lui si fosse trovato nelle tenebre. Lei gli disse di non preoccuparsi e che gli avrebbe tolto l'oscurità se fosse successo.

Giacobbe non era evidentemente molto entusiasta di questo processo, ma ascoltò sua madre. Lei preparò il cibo, e Giacobbe entrò nella stanza dove si trovava Isacco. Isacco a questo punto, non poteva vedere bene. Si dice nel Midrash che uno dei motivi per cui non poteva vedere bene è perché quando era legato, le lacrime degli angeli andavano nei suoi occhi. Come viene descritto il momento in cui Giacobbe entra nella stanza del padre Isacco, il più potente canale spirituale in quel tempo? Il Midrash dice poche parole, Giacobbe prende tutte queste cose a sua madre e si accinge a entrare nella stanza di suo padre, il che significa non solo che è una cosa che non vuole fare, ma che va anche contro tutto ciò che vuole fare. Fu costretto a farlo. Si dice che cadde in ginocchio, completamente devastato, e piangeva. Giacobbe sta per ricevere quella che probabilmente è la più grande rivelazione di Luce in questo mondo, e come può entrare? Egli è costretto, non vuole farlo, è curvo, è completamente distrutto, e piange.

Quando egli entrò nella stanza, suo padre sentì che c'era qualcosa che non andava, per molte ragioni. Sentì il profumo del Giardino dell'Eden, ma sa che Esau non è in connessione con il Giardino dell'Eden, e sentì Giacobbe usare i nomi, riferendosi a Dio, al Creatore, e sa che Esau non è in connessione con la Luce del Creatore. Così dice a suo figlio Giacobbe: "Voglio sentirti. Voglio vedere se sei davvero mio figlio Esau, o se sei un impostore. Vieni vicino a me". Giacobbe piange così tanto che le lacrime gli cadevano sui fianchi. Come abbiamo detto prima Giacobbe era stato costretto, ancor prima di entrare nella stanza di suo padre. Andava contro ogni cosa in tutto il suo essere, ed era curvo completamente a pezzi, e piangeva. Ma ora è ancora peggio; è nella stanza e suo padre lo sta chiamando, e sta per essere scoperto. Sta piangendo così tanto che le lacrime gli cadono sui fianchi. Dice che il suo cuore è debole come cera; è così sconvolto e distrutto che non riesce nemmeno a muoversi.

Giacobbe è talmente fuori di sé, il suo cuore è finito, la sua mente e il suo corpo sono spezzati, che il Creatore manda due angeli a sostenerlo e a portarlo vicino a Isacco. Non può muoversi, ha perso il potere totale sul suo corpo, sui suoi pensieri e sulle sue emozioni, e i due angeli lo sostengono perché non cada. Questo è ciò che dice, e questo è il segreto del versetto di Isaia: "Non arrenderti, perché il Creatore è lì per sostenerti". Ora la domanda diventa ancora più profonda. Perché il Creatore sta facendo tutto questo? Povero Giacobbe... Non ci sono modi più semplici per attrarretutta questa Luce? È molto importante capire la risposta.

L'unico modo in cui Giacobbe avrebbe potuto meritare i grandi doni che Isacco gli diede fu che fosse completamente distrutto, e non sentisse alcun merito per se stesso. Nessun merito per sé, nessun pensiero per sé, nessuna capacità per sé. Solo vuoto. Perché il Creatore fece in modo che le benedizioni arrivassero a Giacobbe in quel modo? Perché essere capace di essere vuoto come lo era Giacobbe in quel momento era l'unico modo per Giacobbe, o per chiunque di noi, di risvegliare la grande Luce e i grandi doni della vita, dei figli e del sostentamento.

Se pensiamo alla certezza e pensiamo a risvegliare questa grande Luce, dobbiamo ricordare – cosa e come ha fatto Giacobbe per meritare queste grandi lezioni. Come possiamo, in definitiva, iniziare il processo per arrivare a meritarle anche noi? Giacobbe è affranto, piegato, e piange quando entra nella stanza. Piange così tanto che le sue lacrime bagnano le sue gambe, il suo cuore diventa debole come cera, e gli angeli devono sostenerlo. Solo perché era così carente e vuoto, Giacobbe fu in grado di attrarre verso sé stesso e il mondo tutta la Luce di connessione, elevazione, e rivelazione. Tutto deriva da questo momento. Benché noi forse non siamo in grado di sentirci privi di meriti, come fece Giacobbe allora, dobbiamo sapere che dobbiamo essere spinti dal desiderio di risvegliare veri e grandi infiniti doni e, pur giungendo alla certezza, al tempo stesso dobbiamo anche avere questa sensazione di mancanza di meriti, altrimenti non saremo in grado di risvegliare questa grande Luce.

È vero che con lo Shabbat di Toldot, abbiamo l'opportunità incredibile di connetterci alla fonte della vita, del sostentamento, e dei figli. Ma è anche vero che, se vogliamo avere grande Luce, dobbiamo anche sentirci senza meriti. Quando arriveremo a quel livello, e nella misura in cui arriveremo a quel livello, allora riceveremo il supporto del Creatore che verrà a sostenerci.


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