Sei Troppo Critico? 4 Consigli per Amare di Più e Giudicare Meno

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Sei Troppo Critico? 4 Consigli per Amare di Più e Giudicare Meno

Adattato dal podcast di Monica and Michael Berg Voglia di Spiritualità. Ascolta e iscriviti qui.
Novembre 22, 2021
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Abbiamo tutti sentito che giudicare gli altri non è una bella cosa da fare. Eppure la maggior parte di noi giudica gli altri o noi stessi in una certa misura e, allo stesso modo, ad un certo punto siamo stati dall’altra parte giudicati in modo negativo. Ma la ragione per cui non dovremmo permettere a noi stessi di essere coinvolti nel giudizio non è solo perché è scortese, ma perché in realtà ha un effetto spirituale negativo sulla nostra vita.

Tendiamo a non realizzare che quello che pensiamo, facciamo o diciamo influenza la nostra esperienza di vita. La saggezza della Kabbalah insegna che laddove concentriamo la nostra consapevolezza è ciò che attiriamo. Quando vediamo l’oscurità in altre persone, risvegliamo quella stessa oscurità in noi stessi. Se oggi hai giudicato 10 persone diverse, che sia per il loro comportamento, le loro scelte, le loro credenze o qualsiasi altro aspetto del loro essere, hai portato 10 elementi di oscurità nella tua vita. Più giudichi gli altri, più giudizio porti su di te.

Ecco 4 consigli per iniziare a giudicare meno e iniziare ad amare di più:

1. Più spazio crei per l’auto-miglioramento, meno spazio hai per il giudizio. Una persona che si dedica a lavorare su sé stessa non ha il tempo o l’energia per giudicare le altre persone.

Esamina la tua settimana appena trascorsa: quante volte hai pensato o parlato da un luogo di giudizio? Questi pensieri giudicanti stanno rubando appagamento e soddisfazione dalla tua vita. Al contrario, quanti pensieri o parole gentili hai condiviso?

Concentrati sulla tua crescita spirituale, diventando una persona più generosa, premurosa e che condivide e troveri poco spazio per il giudizio.

2. Il modo in cui giudichi gli altri rivela le tue aree di miglioramento. Il giudizio deriva dal nostro rapporto con noi stessi. Le persone che giudichiamo possono essere come specchi che ci mostrano che cosa non siamo in grado o non vogliamo vedere di noi stessi. Una persona che è veramente soddisfatta della propria vita non ha l’inclinazione a giudicare gli altri. Non si possono giudicare duramente le persone se non lo si fa con se stessi, il che è molto più doloroso.

Un bullo in un parco giochi se la prende con gli altri bambini per evitare di essere preso di mira, spesso a causa di qualche tipo di insicurezza. Anche da adulti, continuiamo a modellare inconsciamente questo comportamento. Giudicare gli altri è un modo per deviare il modo in cui consideriamo noi stessi.

La buona notizia è che questo può aiutarci a crescere. Pensa alle persone che giudichi di più. Chiediti perché le stai giudicando e come questo rifletta qualcosa dentro di te. È insicurezza su qualche aspetto della tua vita o forse gelosia per la mancanza che senti in qualche area? Trasforma il giudizio in opportunità di auto-analisi. Questo non solo ti aiuterà a smettere di giudicare gli altri, ma ti mostrerà anche le aree di crescita dentro di te.

3. Domanda a te stesso se stai davvero aiutando o se stai solo giudicando. Non siamo mai a corto di materiale per giudicare gli altri. A volte, ci sembra giustificato. Abbiamo un desiderio ardente di dire qualcosa a voce alta senza alcun freno per cercare di “aiutare”. Possiamo pensare di aiutare qualcuno quando, in realtà, lo stiamo solo criticando e demolendo.

È difficile separare i propri desideri da quelli di qualcun altro quando pensiamo di avere ragione. In questi momenti, domanda a te stesso: “I miei commenti sono utili?” e “Sono mosso da un istinto di vera attenzione?”. Sii onesto! Il più delle volte, scoprirai che il tuo “consiglio” e la tua “esperienza” sono solo dei modi per mostrare la tua superiorità o per umiliare qualcun altro.

4. Non giudicare te stesso troppo duramente – non puoi crescere senza fallire. Il giudizio severo non è qualcosa che riserviamo solo per le altre persone. Spesso siamo più duri con noi stessi. Ci rimproveriamo quando commettiamo degli errori, critichiamo il nostro modo di apparire e di agire e ci imponiamo degli standard impossibili. Solo gli angeli sono destinati ad essere perfetti, in quanto umani, siamo destinati a vivere vite disordinate e a trovare la Luce nei luoghi più bui.

Non si può imparare finché non si fallisce in qualcosa. Quando un bambino impara ad andare in bicicletta, non sta cercando di apparire aggraziato o di essere perfetto; è concentrato sull’imparare qualcosa di nuovo. Ogni volta che cade, si rialza fino a quando, alla fine, non si sente sicuro del suo equilibrio. Questo è vero per ogni area della nostra vita. Siamo tenuti a commettere errori. Il nostro lavoro in questa vita è cadere e rialzarci, imparando dal fallimento.

L'errore che facciamo è pensare di dover vivere una vita perfetta. Poi, quando commettiamo un errore, gli permettiamo di sconfiggerci, senza mai crescere o imparare. Non crescerai mai finché non abbracci i tuoi fallimenti. Ricorda, i tuoi momenti più bassi sono solo l’inizio dei tuoi momenti più alti.

Cambiare i comportamenti giudicanti è il lavoro di una vita. Richiede pratica. Concentrandoti sull’auto-analisi e sull’auto-miglioramento, puoi fare passi avanti ogni giorno per diventare una persona meno giudicante. Meno giudichi, più felice e soddisfacente sarà la tua vita.


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