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Vivere la propria verità nel mondo di menzogne

Michael Berg
Novembre 21, 2022
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L’articolo è stato pubblicato precedentemente nel 2017.

Una delle mie storie preferite nel Midrash si riferisce a Saul, il primo Re di Israele. Era stato scelto come Re perché era un’anima molto elevata e per l’imponente quantità di lavoro e di Luce che poteva rivelare in questo mondo. Il profeta Samuele lo dirigeva in ogni azione che doveva compiere. Senza entrare nei dettagli della storia, arriva un momento nella vita di Saul in cui decide, per buone ragioni, di non ascoltare Samuele.

Quando la si legge nei Profeti, è una scena davvero drammatica. Dopo molto argomentare, Samuele alla fine rivela a Saul: “Desidero che tu sappia che in questo momento, a causa di questa decisione, hai perso il merito di essere un leader e di rimanere Re e ti prometto che il regno verrà dato a qualcuno che conosci, il Re Davide, che è migliore di te”.

Gli anni passano e il profeta Samuel lascia questo mondo. Saul è ancora Re e sta per iniziare la sua ultima battaglia, anche se non sa che lo sarà. Saul è spaventato per questo scontro armato, perciò anche se non è sua abitudine e i kabbalisti sconsigliano di farlo, si rivolge a una donna che è in grado di contattare le anime dei defunti e le chiede di richiamare il suo maestro e guida Samuel, che è trapassato.

Saul chiede a Samuel tramite questa donna: “Come andrà a finire la battaglia che mi accingo a combattere?” al che Samuel risponde: “In questo scontro morirai e il regno verrà assegnato a qualcuno che conosci”. In questa occasione Samuel non esprime ciò che aveva affermato in precedenza, cioè che il regno sarebbe andato a un suo amico, migliore di lui. Spiega semplicemente che il regno sarà destinato a qualcun altro.

Dapprima Saul è scosso dalla notizia che sarebbe morto, ma poi chiede a Samuel: “Quando eri in vita e mi parlasti della perdita della mia leadership, affermasti che il regno sarebbe andato a Davide, che è migliore di me. Perché allora adesso non lo ribadisci come se non fosse superiore a me?”

Samuel, dal mondo delle anime spiega: “Il mondo in cui ancora ti trovi è pieno di falsità, perciò ti dissi qualcosa che non era effettivamente vero. Re Davide non è poi in verità un’anima più grande della tua. Nel mondo in cui vi trovate posso affermare concetti non esattamente corretti, perché è pieno di mistificazioni. Adesso mi trovo nel mondo della verità, il mondo delle anime, dove posso solo esprimere la verità esatta e perciò posso solo dirti che in effetti morirai. E che il regno verrà assegnato a David, ma non posso adesso ripeterti la bugia che è migliore di te”.

"Chiediamo alla Luce del Creatore di aiutarci a discernere e a modificare i nostri comportamenti se non stiamo perseguendo la verità."

E’ una storia interessante a più livelli, ma secondo me una delle lezioni chiave è proprio la comprensione di questo mondo. Dobbiamo renderci conto che si tratta di un mondo di menzogne. Spesso agiamo, parliamo e a volte addirittura pensiamo in modo falso. Per verità s’intende la presa di coscienza riguardo chi siamo e ciò che pensiamo sia giusto o buono. Spesso formuliamo pensieri che sappiamo non essere veri e nemmeno corretti, ma in certi contesti ci troviamo in situazioni in cui non necessariamente dobbiamo mentire, ma piuttosto esprimere qualcosa di non totalmente veritiero. Spesso date le circostanze, agiamo in modo non del tutto ingannevole, ma nemmeno vero per noi. Questa è la realtà del nostro mondo: tutti mentiamo, consapevolmente o meno.

Esiste un libro intitolato “I cinque maggiori rimpianti di un morente”. L’autore si è rivolto a persone in fin di vita chiedendo loro quali fossero i loro rimorsi. Sono tutti molto significativi, ma il maggiore rammarico della più parte dei moribondi era di non aver vissuto un’esistenza propriamente autentica. Si erano comportati secondo le circostanze e i condizionamenti altrui, invece di manifestare la propria natura più vera. Capisco che “bugie” sia una parola forte per molti. Ma s’intende nel senso di vivere, parlare e spesso pensare in modi che non corrispondono alla nostra vera essenza.

Perciò questo mi conduce al nuovo mese di Kislev, o Sagittario, in cui stiamo entrando. Durante il mese di Kislev, abbiamo l’opportunità di connetterci per ricevere la Luce Nascosta, che possiede al suo interno infinite benedizioni e la possibilità di risvegliare miracoli nelle nostre vite. E il modo di connettersi e ottenere tutti questi doni è di chiedere innanzitutto che la Luce ci apra gli occhi alla nostra Verità.

Ci rendiamo conto di quanto facciamo – sia nelle grandi che nelle piccole cose – e vediamo quanto di ciò sia vero e quanto sia falso? Di nuovo qui falso significa che non corrisponde veramente alla nostra essenza, ma che secondo determinate circostanze diventa a volte inevitabile. E non si tratta di spifferare la verità ad altri qualsiasi essa sia, perché anche questo non va bene, ma non è qui il punto. L’essenziale è condurre un’esistenza più consona alla propria natura autentica. Sono sicuro che se ognuno di noi sostasse cinque minuti a pensare a oggi, avrà senz’altro compiuto azioni non autentiche, comportamenti che non erano in linea con la propria essenza o con ciò che si ritiene giusto. E su dieci volte in cui abbiamo detto o fatto cose non corrette, magari solo due erano necessarie.

Il mese di Kislev è il periodo in cui la Luce Nascosta inizia a rivelarsi. Perciò una delle prime azioni da compiere per prepararci ad accoglierla in questo mese è di chiederLe di favorirci a scorgere la verità. Dobbiamo chiedere che questa Luce ci aiuti ad accorgerci delle azioni che compiamo, di ciò che diciamo e pensiamo che non corrispondono a ciò che consideriamo vero. Perché a seconda del livello in cui siamo immersi in questo mondo di falsità sarà il grado in cui non riusciamo a connetterci per accogliere la Luce Nascosta.

Questo è il primo passo nel lavoro di Kislev. Non appena entriamo in questo nuovo mese dobbiamo soffermarci a chiedere che la Luce ci assista nel vedere e ci conceda il dono di renderci conto in quanti modi siamo ridotti in questo mondo di menzogne. Di nuovo è vero che a volte sia inevitabile. Ma dato che viviamo in questa realtà, è che vi siamo costretti. Per prepararci a ricevere la potente Luce di questo mese, dapprima dobbiamo chiederLe che ci aiuti a diventarne consapevoli.

Se ciò che compiamo, esprimiamo e addirittura pensiamo interiormente è condizionato da desideri e concezioni altrui e non sono consoni a chi siamo, allora non si tratta di verità. In questo nuovo mese di Kislev, possiamo invocare il dono di diventare consci che non stiamo agendo secondo la nostra autenticità e chiedere alla Luce di sostenerci nel modificarci.


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