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Da Gocce ad Oceani: Apprezzare i Nostri Insegnanti

Monica Berg
Maggio 8, 2023
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Con la settimana di apprezzamento degli Insegnanti che sta per arrivare (comincia, infatti, l’8 Maggio), vorrei anzitutto ringraziare tutti gli insegnanti che hanno dedicato le proprie carriere ad aiutare gli altri nella loro crescita. Quello dell’insegnante è uno dei ruoli più nobili nella nostra società. Un’insegnante ha paragonato il proprio lavoro a riempire dei secchi. Non sarebbe riuscita a farlo - ha detto - a meno che il suo secchio non continuasse a rimanere pieno…perché più lei riempiva sé stessa, più avrebbe avuto da offrire ai propri studenti.

Un insegnante dà molto di più della mera conoscenza: riempie anche cuore e spirito. Ed è così per ognuno di noi. Ciascuno di noi è qui per insegnare e imparare in questa grande aula della vita. La domanda è: cosa insegneremo, e cosa sceglieremo di imparare?

Il modo in cui ci comportiamo nel mondo la dice davvero lunga su di noi e, spesso, quelle informazioni sono più visibili di quanto crediamo. Insegniamo (più o meno consapevolmente), quando siamo con le nostre famiglie, coi nostri colleghi, con le nostre comunità e con coloro coi quali interagiamo quotidianamente. Insegniamo facendo…e anche non facendo.

E se vogliamo conoscere i messaggi che stiamo veicolando, tutto quello che dobbiamo fare è semplicemente guardarci intorno. Sappiamo che sono le nostre anime, e non le nostre menti o i nostri corpi, ad essere i veri trasmettitori di energia. Vediamo sorrisi sulle facce di coloro che si trovano in nostra compagnia? Portiamo calma nelle situazioni di tensione o aggiungiamo gioia a quelle più comuni? L’energia che lasciamo quando ce ne andiamo è più leggera e luminosa di quando siamo arrivati? Stiamoci attenti, e scopriremo dove c'è del lavoro da fare.

Allora come riempiamo i nostri secchi - non solo con altre informazioni ma, cosa ancor più importante da un punto di vista kabbalistico, con più Luce? La chiave sta in ciò che ogni insegnante di professione sa bene: un buon insegnante deve prima di tutto essere un buono studente. Ciò richiede di coltivare un profondo desiderio di accrescere la nostra saggezza in modo che ciò che condividiamo assuma la qualità illuminata.

Il Rav e Karen Berg, due dei miei più grandi insegnanti, hanno compreso e modellato questa idea per tutta la loro vita. Hanno continuato a imparare, a crescere ed espandere il loro desiderio di Luce, insegnando ed imparando in ogni occasione. Anzi, i momenti più difficili condussero il Rav a raccogliere e condividere più saggezza - non meno.

Ricordava spesso ai suoi studenti che il vero apprendimento richiede una certa quantità di resistenza. Proprio come una lampadina si affida alla resistenza del suo filamento per splendere, così anche noi abbiamo bisogno di opporre una forza che vada contro (o attraverso) qualcosa per accrescere la nostra luce. Che sia la difficoltà della materia che stiamo imparando, le sfide che affrontiamo nella nostra vita o la nostra naturale tendenza a resistere all’apprendimento, la Kabbalah insegna che è il contrasto, e non la strada spianata, a connetterci alla maggiore quantità di Luce.

Michelangelo diceva che il David si trovava già nella pietra; doveva solo rimuovere quello che non era il David per portare alla luce il suo capolavoro. Nello stesso modo, il grande insegnante dentro di noi fa affidamento sul grande studente per crescere. Ciò significa essere irremovibili con tutte le scuse e le distrazioni, connettendoci con i grandi insegnanti che ci circondano. Sono dappertutto! Ciò che ha davvero importanza è che facciamo tutto quello che possiamo per trovarli. Il tuo prossimo grande insegnante è un guru dello yoga? Un rabbino? Un pensatore i cui libri sono vecchi centinaia di anni?

E, al di là dei maestri illuminati, c’è sempre qualcosa da imparare da tutti e tutto ciò che ci circonda. Possiamo imparare dal tassista, dalla cassiera del supermercato, dall’amore di un animale domestico. Possiamo guardare la natura ed emularne ritmi e capacità di adattamento…e possiamo imparare l’umiltà e la pazienza dal passare del tempo.

Qualche volta potremmo credere di essere noi l’insegnante solo per scoprire più avanti che, al contrario, eravamo lo studente. Per esempio, una mamma potrebbe istruire i suoi figli su tutto quanto c’è da sapere sulla vita ma, inevitabilmente, imparerà da loro più di quanto possa immaginare. Prendiamo il mio esempio: attraverso David, il nostro figlio maggiore, ho imparato ad essere aperta e curiosa rispetto a ciò che la vita può portarci. Miriam mi ha mostrato cosa vuol dire essere più libera, più fiduciosa e gioiosa. Josh continua a mostrare (ed ispirare) una gentilezza davvero rara nel mondo…ed Abigail è la nostra coraggiosa risolutrice di problemi che bilancia questo dono con una pari dose di empatia.

Certo, ci sono momenti in cui gli insegnanti della nostra vita ci mostrano chi o cosa non vogliamo essere. Mi ricordo di quando gli altri cercavano di “istruirmi” su cosa non avrei dovuto o non avrei potuto fare, o su come avrei sicuramente sbagliato se avessi seguito questo cammino. Alla fine, però, sono stati utili perché io prendessi la mia decisione. Mi hanno aiutato ad imparare come silenziare la negatività e fidarmi di me stessa. Spingermi avanti. E con il loro “non-esempio”, sono stata spinta a diventare me stessa.

Rav Ashlag insegnava che spesso dobbiamo cadere per poter innalzarci - una verità che ho vissuto più di qualche volta. La settimana scorsa ho sentito un’intervista con Micheal J. Fox, una star di prim’ordine negli Anni ’80 (se non avete visto Ritorno al Futuro, preparate i popcorn!). Da quando gli è stato diagnosticato il Parkinson nei primi Anni ’90, Micheal ha condiviso il suo cammino con un incredibile ottimismo e umorismo. Per come la descrive lui stesso, la malattia di Parkinson “gli ha dato uno scossone per risvegliarlo”, in modi che hanno arricchito e dato ancora più senso alla sua vita. Malgrado ossa rotte, la paura di un tumore e altre debilitanti cadute, Micheal ha scritto tre libri, recitato in molti show televisivi e film, e creato la Michael J. Fox Foundation (che ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per la ricerca e l’aiuto alle persone con il Parkinson). Come ha rimarcato il giornalista Nate Burleson: “La battaglia pubblica di Micheal ha dato, in privato, forza a milioni di persone”. Ed è così che si insegna con l’esempio.

Questa settimana (e anche oltre), compiamo uno sforzo per ringraziare gli insegnanti che hanno fatto la differenza nella nostra vita. Scriviamo una lettera ad un professore che ci ha ispirato. Diciamo al capo, ad un collega, ad un parente (magari proprio a nostro figlio) o a un amico come il loro esempio abbia illuminato la nostra strada. E stiamo attenti a cosa e come stiamo insegnando agli altri nel nostro fare, dire - e nel nostro essere.

Soprattutto, non sottovalutiamo mai il nostro potere di influenzare il presente ed il futuro! Lavoriamo attraverso la resistenza per avvicinarci alla Luce. Questo perché più riempiamo il nostro secchio, più Luce avremo da versare nel mondo.

Buona settimana di apprezzamento degli insegnanti!!


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